20/11/19

Contest fotografico #1 - Scadenza 31/12/2019

Avete capito bene! Il primo contest dell’anno indetto da “LaVignetta” ha come tema la fotografia.
Ma che tipo di foto? Su che soggetto?
Tutti voi giovani fotoreporter, esperti o dilettanti, siete invitati a fotografare qualsiasi cosa vi ispiri, in base a una citazione tratta da un libro che sceglierà la redazione.
Potrete usare qualsiasi strumento, da macchine fotografiche di ultima generazione alla semplice fotocamera del vostro telefono. Per farci ricevere le vostre foto basterà mandarle a questa mail: giornalino.mondin@gmail.com.
Ovviamente uno degli aspetti più interessanti sarà il premio: il vincitore o la vincitrice del contest avrà la possibilità di stampare le proprie foto e partecipare alla mostra di fine anno. A questa mostra sarà possibile vedere tutte le foto che durante l’anno vinceranno vari contest come questo.
Le foto vincitrici verranno scelte da una giuria composta da noi della redazione e da quattro studenti e fino a tre docenti con la voglia di mettersi in gioco e collaborare con noi! Se sei interessato a questo ruolo clicca qui.

La citazione a cui dovrete ispirarvi voi aspiranti fotografi in questo primo contest è questa, tratta da una poesia di William Blake:
"O Terra, o Terra, ritorna!
Risorgi dall'erba rorida;
la notte è allo stremo,
ed il giorno oramai
dall'ottusa materia su balza.

E non volgerti più;
perchè mai lo faresti?
Il pavimento di stelle,
la liquida spiaggia,
a te sono dati finchè non erompa il mattino."
Quindi ragazzi, non serve aggiungere altro, mano alla macchina fotografica e si parte!

Il bambino e le stelle marine

“Per cambiare il mondo basterebbe che qualcuno, anche piccolo, avesse il coraggio di incominciare.”


Breve storia-riflessione di oggi, buona lettura!

Una tempesta terribile si abbatté sul mare. Lame affilate di vento gelido trafiggevano l’acqua e la sollevavano in ondate gigantesche che si abbattevano sulla spiaggia come colpi di maglio, o come vomeri d’acciaio aravano il fondo marino scaraventando le piccole bestiole del fondo, i crostacei e i piccoli molluschi, a decine di metri dal bordo del mare.
Quando la tempesta passò, rapida come era arrivata, l’acqua si placò e si ritirò. Ora la spiaggia era una distesa di fango in cui si contorcevano nell’agonia migliaia e migliaia di stelle marine. Erano tante che la spiaggia sembrava colorata di rosa.
Il fenomeno richiamò molta gente da tutte le parti della costa. Arrivarono anche delle troupe televisive per filmare lo strano fenomeno. Le stelle marine erano quasi immobili, stavano morendo. Tra la gente, tenuto per mano dal papà, c’era anche un bambino che fissava con gli occhi pieni di tristezza le piccole stelle di mare. Tutti stavano a guardare e nessuno faceva niente.
All’improvviso il bambino lasciò la mano del papà, si tolse le scarpe e le calze e corse sulla spiaggia. Si chinò, raccolse con le piccole mani tre stelle del mare e, sempre correndo, le portò nell’acqua. Poi tornò indietro e ripeté l’operazione.
Dalla balaustrata di cemento un uomo lo chiamò: “Ma che fai, ragazzino?”.
“Ributto in mare le stelle marine altrimenti muoiono tutte sulla spiaggia” rispose il bambino senza smettere di correre.
“Ma ci sono migliaia di stelle marine su questa spiaggia: non puoi certo salvarle tutte. Sono troppe!” gridò l’uomo “E questo succede su centinaia di altre spiagge lungo la costa! Non puoi cambiare le cose!”
Il bambino sorrise, si chinò a raccogliere un’altra stella di mare e gettandola in acqua rispose: “Ho cambiato le cose per questa qui”.
L’uomo rimase un attimo in silenzio, poi si chinò, si tolse scarpe e calze e scese in spiaggia. Cominciò a raccogliere stelle marine e a buttarle in acqua. Un istante dopo scesero due ragazze ed erano in quattro a buttare stelle marine nell’acqua. Qualche minuto dopo erano in cinquanta, poi cento, duecento, migliaia di persone che buttavano stelle di mare nell’acqua.
Così furono salvate tutte.
Bruno Ferrero